Eric Arthur Blair, conosciuto meglio con il nome d'arte di George Orwell, è nato nel 1903 a Motihari, in India, in una colonia inglese. Il padre Richard, di origini angloindiane, lavorava per i servizi civili inglesi. Blair appena compiuti i 4 anni si trasferisce insieme alle due sorelle in Inghilterra, dove inizia la sua formazione inglese; frequenta prima il college di St. Cyprian di Eastbourne e dopo viene ammesso all'Eton College. Il rapporto con i suoi coetanei però è duro, si sente inferiore per le sue origini, come egli stesso definiva, di nobiltà senza terra.
A 19 anni decide di lasciare gli studi e partire per l'India, dove vive il padre, per arruolarsi nella Polizia Imperiale della Birmania, a Burna. A contatto con la realtà dell'arroganza imperialista non resiste per molto, e dopo sei anni di servizio si dimette dall'incarico.
Decide di partire per la Francia, e per vivere lavora come lavapiatti in alcuni ristoranti parigini. Nello stesso periodo inizia a scrivere. Il suo primo articolo viene pubblicato nel 1928 sul giornale "Le Monde".
Nel 1929 si trasferisce a Southwold, nel Suffolk, contea dell'Inghilterra orientale. Inizia a scrivere recensioni per due testate giornalistiche: l'Adelphy e il New Statesman and Nation. Dopo tre anni decide di dedicarsi all'insegnamento, si trasferisce con questo intento a Middlesex e inizia la sua carriera di maestro elementare in scuole private. Putroppo le sue condizioni di salute iniziano a non essere eccellenti, e questo lo porta ad abbandonare l'incarico nel 1933. In sostituzione trova un lavoro in una libreria e poi ha una collaborazione con il New English Weekly come critico di romanzi.
Un associazione culturale filosocialista, la Left Book Club, lo incarica di svolgere un'indagine sulla depressione economica inglese, in questo modo viene a contatto con i minatori dell'Inghilterra settentrionale e le loro condizioni lo colpiscono a tal punto da diventare il tema di "La strada per Wigan Pier" che pubblica nel 1937. Queste tematiche saranno d'ispirazione per altri suoi testi, rimanendo indelebili nella sua mente.
Nel 1936, allo scoppio della guerra civile in Spagna, combatte nel fronte aragonese, con il Partito Operaio di Unificazione Marxista contro Francisco Franco, dittatore spagnolo. Durante una battaglia, Eric viene colpito da una pallottola alla gola e viene portato a Barcellona. Il momento politico è molto delicato, gli anarchici vengono dichiarati fuorilegge, così decide di lasciare la Spagna e ritornare in inghilterra.
Si arruola poi, durante la seconda Guerra Mondilale, nelle milizie territoriali della Home Guard, e gli viene assegnato il ruolo di sergente. Dal 1942 collabora per un anno con le riviste Horizon, New Statesman and Nation e Poetry London: questo gli dà la possibilità di abbandonare la Home Guard nel 1943 e diventare direttore del settimanale "Tribune" dove cura una rubrica dal titolo "A modo mio". E' un periodo fertile per le sue opere, infatti inizia a scrivere la famosa "Fattoria degli animali".
Abbandona il settimanale "Tribune" nel 1944.
Nella vita privata, Eric Blair si sposa con Eileen O'Shaughnessy il 9 giugno del 1936, nella chiesa anglicana di Wallington. I due non hanno figli, ma nel 1944 decidono di adottare un bambino al quale danno il nome di Richard Horatio Blair. Eileen muore nel 1945 a causa delle complicazioni post operatorie di un intervento chirurgico.
Dopo la morte della moglie, nel 1946 Eric ritorna a scrivere per il settimanale "Tribune" per quasi un anno. Poi decide di trasferirsi con Richard, il figlio, nelle isole Ebridi, a Jura. In quel periodo si ammala di tubercolosi e la malattia lo costringe a ricoverarsi in sanatorio. Sembra che la situazione migliori quando nel 1949 si sposa per la seconda volta con Sonia Bronwell, la redattrice di Horizon, ma dopo appena un anno, nel gennaio del 1950, viene ricoverato in ospedale a Londra, dove muore a causa del collasso di un'arteria polmonare.