Hermann Hesse nacque nel 1877 in Germania a Calw, una città del Württemberg, nella Foresta Nera, da una famiglia cristiana missionaria. Entrambi i suoi genitori, erano attivi nella Missione di Basilea in India, dove la madre Marie Gundert era nata nel 1842. Il padre Johannes, figlio di un medico, era nato nel 1847 in Estonia. La famiglia Hesse viveva dal 1873 a Calw, dove lavorava per una casa editrice missionaria sotto la direzione del nonno di Hesse, Hermann Gundert.
Nel 1881, alla tenera età di quattro anni, Hesse con la famiglia si trasferì a Basilea, in Svizzera, per sei anni, per poi tornare a Calw. Partecipò alla Scuola di Latino a Göppingen, quindi cominciò a frequentare il il seminario di teologia evangelica di Maulbronn nel 1891. Nel 1892 Hermann iniziò a mostrare il suo carattere di ribelle e fuggì dal seminario; venne trovato il giorno dopo in un campo.
Da quel momento, ma inserito all'istituto Bad Boll sotto la cura del teologo e ministro Christoph Friedrich Blumhardt, in seguito venne rinchiuso in un istituto mentale a Stetten Remstal.
Nel 1892, uscito dal “periodo nero”, frequenta il Ginnasio a Cannstatt e l'anno successivo supera l'esame concludendo la sua istruzione.
Inizia lavorare nella libreria a Esslingen, poi decide di cambiare e lavora come apprendista meccanico in una fabbrica a Calw. La monotonia della saldatura lo fa riflettere su se stesso e la sua spiritualità: nell'ottobre del 1895 è pronto per iniziare un apprendistato con tutto il cuore nuovo.
Il 17 ottobre 1895 cominciò a lavorare nella libreria Heckenhauer a Tubinga, la quale aveva una collezione specializzata in teologia, filologia e diritto. La mansione di Hesse consisteva nell'organizzare il confezionamento e l'archiviazione dei libri. Dopo una settimana in cui lavorava dodici ore trascorreva la domenica con i libri, piuttosto che con gli amici.
Le sue passioni erano incentrate sulla spiritualità: si occupò di scritti teologici e più tardi dei testi di Goethe, Lessing, Schiller, e di numerosi trattati di mitologia greca. Nel 1896 la sua poesia 'Madonna' apparve in un periodico viennese.
Nel 1898 Hesse aveva raggiunto un reddito decoroso che gli garantiva l'indipendenza finanziaria dai suoi genitori. Durante questo periodo si concetrò sulle opere dei romantici tedeschi, tra cui gran parte del lavoro di Clemens Brentano, Joseph Freiherr von Eichendorff, Friedrich Hölderlin e Novalis. Nelle lettere ai suoi genitori, troviamo la convinzione che "la morale degli artisti, è sostituita dal estetica": un nuovo modo di intendere l’arte, un sistema di valori rivoluzionario rispetto al passato.
In autunno Hesse pubblicò il suo primo volume di poesie canzoni romantiche e, nell'estate del 1899, una raccolta di prose intitolata “Un'ora dopo la mezzanotte”. Entrambe le opere si rivelarono un fallimento commerciale. In due anni furono vendute solo 54 delle 600 copie stampate di canzoni romantiche, e “Un'ora dopo la mezzanotte” ricevette una sola stampa; le vendite andarono a rilento. Ciononostante, l'editore di Lipsia Diederichs Eugen era convinto della qualità letteraria del lavoro e sin dall'inizio aveva considerato le pubblicazioni più come un incoraggiamento di un giovane autore che come un affare redditizio.
Dall'autunno del 1899 Hesse lavora in un negozio di libri d'antiquariato a Basilea. La vita lì gli offre la possibilità di una vita molto solitaria, buona base per il ritiro in se stesso e per la propria auto-esplorazione artistica. Nel 1900 viene esentato dal servizio militare obbligatorio a causa di un’mperfezione agli occhi. Questo, insieme ai disturbi nervosi e ad un mal di testa persistente, influisce sulla sua vita in ogni momento.
Nel 1901 Hermann si impegna a realizzare il sogno di sempre: viaggia per la prima volta in Italia. Nello stesso anno cambia lavoro inizia a lavorare presso l'Antiquarium Wattenwyl a Basilea. Ha più possibilità di rilascio di piccole poesie e testi letterari ai periodici: l'editore Samuel Fischer si interessa ai suoi scritti. E’ così che arriva la svolta: da ora in poi, Hesse può vivere lavorando come scrittore.
Nella vita privata si sposò con Maria Bernoulli, nel 1904, e si trasferì con lei a Gaienhofen sul Lago di Costanza, dando alla luce tre figli. A Gaienhofen scrisse il suo secondo romanzo "Sotto la ruota", pubblicato nel 1906. Con "Geltrude", uscito nel 1910, rivela una crisi di produzione che influenza pesantemente la scrittura, producendo quello che più tardi egli stesso descriverà come "un aborto spontaneo."
Gaienhofen fu anche il luogo in cui ebbe inizio l'interesse di Hesse per il Buddhismo. A seguito di una lettera a Kapff nel 1895 dal titolo "Nirvana", Hesse allude alla filosofia buddista nel suo lavoro. Nel 1904, tuttavia, Arthur Schopenhauer e le sue idee filosofiche cominciano a catturare la sua attenzione.
Nel 1911, durante il viaggio verso la Sri Lanka e l'Indonesia, nacquero delle incomprensioni tra lo scrittore e la moglie Maria. Ogni ispirazione spirituale e religiosa che Hermann cercava gli sfuggiva e quel cammino segnò proondamente la sua opera letteraria. Al suo ritorno si trasferi con la famiglia a Berna, ma il cambiamento d’mbiente non risolse i problemi della coppia, come egli stesso scrisse nel romanzo "Rosshalde" del 1914.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, si candidò a partire come volontario con l'esercito imperiale, dicendo che non poteva sedersi davanti ad un caldo caminetto, mentre altri giovani autori stavano morendo . Fu dichiarato non idoneo al combattimento, ma gli venne assegnato il servizio di assistenza ai prigionieri di guerra.
Il 3 novembre 1914, in Neue Zürcher Zeitung, scrisse il saggio "O amici, non questi toni" ( "O Freunde, nicht diese Töne") che sembra essere un appello agli intellettuali tedeschi a non cadere nell'ideologia di patriottismo. Per la prima volta si trovò nel mezzo di un conflitto politico serio, venne attaccato dalla stampa tedesca, fu il destinatario di lettere piene di odio, e prese le distanze dalla vecchia cerchia di amici. Non gli mancò mai, invece, il sostegno costante di Theodor Heuss, scrittore francese Romain Rolland, che visitò nell'agosto del 1915.
L’assommarsi di tante amarezze e incomprensioni sfociò in una crisi più profonda, aggravata anche da altri fattori: la morte del padre nel marzo del 1916,
la grave malattia del figlio Martin e la schizofrenia della moglie.
Fu costretto a lasciare il suo servizio militare e iniziare a sedute di psicoterapia; la psicanalisi divenne un altro argomento di acuta e difficile. Durante un periodo di tre settimane, tra settembre e ottobre 1917, Hesse scrisse il suo romanzo "Demian", pubblicato dopo l'armistizio nel 1919 sotto lo pseudonimo di Emil Sinclair.
Quando Hesse tornò alla vita civile, nel 1919, il suo matrimonio era in frantumi. Sua moglie aveva avuto un forte episodio di psicosi: anche dopo la guarigione, Hesse non riusciva a vedere più nessun futuro lei, cosi i due divisero la loro casa a Berna. Lo scrittore si trasferì a Minusio dal 25 aprile all’ 11 maggio del 1919; successivamente si spostò nella città di Montagnola e affittò quattro piccole stanze di un castello, la 'Casa Camuzzi'.
Cominciò una fase creativa non solo nella letteratura, ma anche nelle arti plastiche: Hermann iniziò a dipingere.
Nel 1923 ricevette la cittadinanza svizzera. Al suo cinquantesimo compleanno un amico, Hugo Ball, scrisse la sua prima biografia.
Nel 1931 Hesse lasciò "Casa Camuzzi" e si trasferì con la sua seconda moglie, Ninon Dolbin, in una grande tenuta (Casa Hesse) vicino a Montagnola, costruita secondo i suoi desideri.
Nel 1931 iniziò a progettare quella che sarebbe diventata la sua ultima grande opera, "Il gioco delle perle di vetro". Nel 1932, come studio preliminare, offrì al pubblico la novella “Viaggio in Oriente”. “Il gioco delle perle di vetro” (conosciuto anche come Magister Ludi) venne successivamente stampato nel 1943 in Svizzera. Per questo lavoro gli venne assegnato il Premio Nobel per la letteratura nel 1946.
Nel 1962 morì a Montagnola a causa di una emorragia cerebrale, lasciando di sé l'impronta letteraria di un uomo alla ricerca dell'autenticità dell'individuo, della conoscenza di sé e della spiritualità.