Da dove nasce la parola “vampiro”? Secondo una versione piuttosto suggestiva, questo termine deriva da un manoscritto russo del 1047 circa in cui compariva la parola “Upir Lichyj", che è stato tradotto in: “vampiro malvagio”. Da qui è stato coniato il termine Vampiro, che identificava una creatura spietata che si nutriva della carne, dell’anima o del sangue delle sue vittime.
Terribile, vero? Ci sarebbero abbastanza elementi per cercare di dimenticare questi esseri tremendi che popolano le nostre fantasie, o quantomeno per trovarli antipatici. E invece no: cari miei, i vampiri spopolano. Anche vent’anni fa erano, diciamo, moderatamente di moda: noi degli anni Ottanta ci ricordiamo del Conte Dracula come di un buffo personaggio di un cartone animato, la cui sigla cantava: “Conte Dracula sei tosto... ma alla fine proprio tu hai una fifa blu!”
In realtà, quella fiorita intorno a lui è una leggenda che affonda le sue radici nel lontano XV secolo, in cui visse in Transilvania un certo Vlad Tepes, detto “l’impalatore” per il suo modo poco simpatico di finire le sue numerose vittime. Il soprannome “Dracula”, invece, gli deriva dalla sua appartenenza all’ordine “Del Dragone”, fondato all’inizio del Quattrocento per difendere la cristianità dai Turchi. Ma Vlad non uccideva solo i nemici: le sue “attenzioni”non risparmiavano nessuno, né donne né bambini, se sospettati di intrattenere legami con chiunque ardisse complottare contro il suo potere o quello della sua famiglia.
Nei secoli successivi il ricordo di quest’uomo tremendo si legò al mito del vampirismo, vivissimo nei Balcani nel Sette e nell’Ottocento.
La credenza popolare nei “succhia-sangue”, mai svanita del tutto, oggi si riaffaccia prepotentemente sulla scena: la saga di Twilight ha conquistato giovani e giovanissimi; ancor prima c’era Buffy, protagonista di una serie TV molto amata dai ragazzi. E non dimentichiamo i classici come Intervista col Vampiro e 30 giorni di buio!
Assistiamo oggi a un cambiamento profondo dell’immaginario del vampiro: se prima esso incarnava il pericolo, relae e concreto, di essere attaccati nella notte durante un viaggio e uccisi selvaggiamente, oggi i vampiri sono esseri aristocratici, superiori, dotati di poteri meravigliosi, ed essere morsi da loro può diventare un modo del tutto desiderabile per ottenere la vita eterna, liberarsi delle imperfezioni fisiche e trovare un partner meraviglioso: Bella di Twilight non desidera altro!
Ma cosa si cela dietro queste fantasie?
I vampiri sono creature in qualche modo sovrannaturali che hanno superato lo scoglio della morte e non devono più affrontarla, anzi se ne servono come di un’arma che li rende invincibili. Il loro morso, se non è letale, può rendere eterni; il modo in cui attaccano assomiglia ad un atto d’amore ed ha la carnale sensualità di un bacio sul collo.
Sono tanto presenti nell’immaginario collettivo che sono entrati anche nel linguaggio comune: “vampirizzare” è una parola gergale che designa l'azione parassitaria di chi succhia tutte le nostre energie, cioè "il nostro sangue", il bene più prezioso.
Forse, se Edward, la sua famiglia e le altre “sanguisughe” sono sotto le luci della ribalta lo devono anche alla particolare situazione che stiamo vivendo: un periodo per molti aspetti difficile, in cui la gente, come spesso è avvenuto nelle epoche di transizione, cerca uno sfogo nell’irrazionale e nel magico. Rifugiarsi nella fantasia permette da un lato di dimenticare temporaneamente i problemi, dall’altro di ritrovare le nostre energie più ancestrali, più forti della ragione, che risiedono nelle regioni inesplorate e potenti della nostra psiche e ci parlano di un’energia misteriosa che neppure sappiamo di possedere. E’proprio questa nostra capacità di inventare che ci permette di trovare nuove strade, nuove soluzioni, nuove idee: e allora, perché non seguirla?
SteppenWolf
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