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Point Break

"Uomo libero, sempre amerai il mare! Contempli il tuo animo nello srotolarsi infinito della sua onda, e il tuo spirito non è un baratro meno amaro. Il tuo cuore si distrae talvolta dal suo stesso brusio, al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio. Uomo, nulla ha sondato il fondo dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue ricchezze intime, tanto siete gelosi di custodire i vostri segreti... "
-- Baudelaire

Recensione: Point Break Una banda di rapinatori di banche terrorizza Los Angeles. I malviventi sono famosi come gli "ex presidenti", perché indossano le maschere di Carter, Reagan, Nixon e Johnson. La polizia stessa dispera di poterli prendere; l'agente Angelo Pappas (Gary Busey) ritiene che si tratti di surfisti che in questo modo si finanziano una vita all'inseguimento delle onde, ma nessuno gli dà ascolto fino a quando non arriva Johnny Utah (Keanu Reeves): il giovane poliziotto, contro la volontà dei suoi stessi superiori, decide di infiltrarsi tra loro servendosi di Tyler (Lori Petty), una surfista che convince ad allenarlo e che lo introduce nell'ambiente. Ben presto, Johnny si rende conto che quello con cui ha scelto di misurarsi è ben altro che un semplice sport: come gli ha detto il ragazzino che gli ha venduto l'attrezzatura, "il surf è rivelazione: ti cambia la vita".

In effetti, il surf e il rapporto con Tyler e Bodhy (Patrick Swayze)- "un vero cercatore", come lo definisce la ragazza, un uomo che vive inseguendo l'onda perfetta- cambiano completamente la vita del poliziotto. Il suo volto, prima corrucciato "come se non riuscissi a contenere una forza che è dentro di te" (parole di Tyler), si fa pieno di vita: il surf è emozione, è libertà, è superamento dei confini della mente umana.

C'è chi nel mare cerca, l'adrenalina, la sfida con se stesso; Bodhy, capo della banda di cui entra a far parte l'agente, in esso cerca la vita stessa, che va oltre l'effimera esistenza di un uomo: come un respiro universale, abbraccia anche la morte, insieme alla quale costantemente cammina. Per lui il surf è uno stato mentale in cui "prima ti perdi, poi ti ritrovi". Il mare è però un compagno esigente: ti dà il massimo, ma esige che tu sia disposto a pagare il massimo. La ricerca dell'onda perfetta può trascinarti oltre il confine, nel territorio del limite: è lì che Johnny e Bodhy, nemici ed amici ad un tempo, si trovano a trascinare tutti quelli che hanno a che fare con loro. Tra i due nasce un rapporto ambivalente: di stima e di lotta senza quartiere, di feroce contrasto e di comprensione atavica. Si approfondisce un'amicizia impossibile, stretta come le loro mani mentre si librano nel cielo in caduta libera, tra il garante della legge e chi si batte contro il sistema, "quel sistema che uccide lo spirito dell'uomo". L'acqua rappresenta in questo film, come nell'inconscio di ciascuno di noi, le forze che si agitano più profondamente nello spirito: l'uomo e il mare, come anche Johnny e Bodhy, sono "lottatori eterni, fratelli implacabili".

SteppenWolf




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