Roald Amundsen nasce a Borge in Norvegia, il 16 luglio del 1872. Dopo aver abbandonato gli studi di Medicina, si arruola nella Marica e diventa comandante. Amundsen è stato un esploratore norvegese delle regioni polari. Condusse la prima spedizione capace di raggiungere il Polo Sud tra il 1911 e 1912, accompagnato da Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, e Oscar Wisting, arrivò al polo sud il 14 dicembre 1911, 35 giorni prima della spedizione guidata da Robert Falcon Scott.
Non avendo con se un telegrafo, il successo della spedizione si seppe solo il 7 marzo del 1912. Amundsen racconta il suo viaggio nel libro "
La conquista del polo sud" (The South Pole: An Account of the Norwegian Antarctic Expedition in the Fram) 1910-1912.
Per un esploratore del calibro di Amundsen, esplorare il Mar Glaciale Artico dall’alto fu la sua ultima sfida. Condusse nel 1925 un’audace impresa a bordo di due idrovolanti, l’N24 e l’N25. Gli aerei furono costretti a schiantarsi sul ghiaccio al 88simo grado nord, ma gli uomini dell’equipaggio riuscirono a riparare uno dei due idrovolanti e tre settimane dopo fecero ritorno alle Svalbard.
L’americano Lincoln Ellsworth aveva finanziato e preso parte a questa spedizione aerea insieme ad Amundsen. L’anno dopo Roald Amundsen, insieme a Ellsworth e all’italiano Umberto Nobile, condusse una spedizione a bordo del dirigibile “Norge” dalle Svalbard all’Alaska passando sopra il Polo Nord. Gli esploratori sorvolarono territori fino a quel momento sconosciuti, colmando così gli ultimi tasselli bianchi che mancavano a completare la carta geografica mondiale. Per Amundsen l’esplorazione dei poli era tutta la sua vita. E fu anche la sua morte. Quando Nobile, due anni dopo, allestì una seconda spedizione aerea a bordo dell’ “Italia” – il corrispondente del dirigibile "Norge" (Norvegia), la spedizione scomparve. Amundsen prese parte a una squadra di soccorso. Una seconda squadra riuscì a trovare il dirigibile e Nobile vivo, ma Amundsen e i suoi compagni non fecero più ritorno.
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