La vita di Tiziano Terzani è stata cosi densa di eventi che è quasi impossibile condensarla in un pugno di righe.
Nato a Firenze il 14 settembre del 1938, incontra quando è appena diciasettenne Angela Staude, di origini tedesce,
la quale diventerà la compagna della sua vita: lo accompagnerà durante i suoi numerosi spostamenti e gli darà due figli, Folco e Saskia.
Studia Giurisprudenza e si laurea a Pisa nel 1961. Per tenere dei corsi di formazione, viene inviato in Giappone dall'Olivetti: l'incontro con l'Asia
costituisce un momento di svolta nella sua esistenza. Una volta tornato, nel '69 decide di frequentare un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York, seguendo corsi di storia e lingua cinese. Accetta quindi il contratto con il settimanale tedesco Der Spiegel, che lo manda a Singapore: da questo momento sarà per trent'anni corrispondente dall'Asia.
Nel 1973 pubblica "Pelle di Leopardo" dedicato alla guerra in Vietnam, mentre nel 1975 scrive e pubblica "La liberazione di Saigon": la sua testimonianza è importante perché ripercorre le tappe degli eventi dall'interno. Terzani, infatti, è stato uno dei pochi giornalisti a rimanere a Saigon in quel periodo. Con la sua famiglia si trasferisce a Pechino nel 1979 e racconta il suo viaggio in "Holocaust in Kambodscha".
Nel 1984, il lungo soggiorno in Cina si conclude, con l'arresto per "attività controrivoluzionarie" e successiva espulsione. L'intensa esperienza cinese, con il suo drammatico epilogo, dà origine a "La porta proibita", pubblicato nel 1985 contemporaneamente in Italia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Alla fine del 1985 si trasferisce a Hong Kong dove risiede per tutto l'anno, poi si sposta a Tokyo, in cui rimane fino al 1990; è quindi la volta di Bangkok.
Lo stesso Tiziano diceva: "la mia vita è stata un giro di giostra, sono stato incredibilmente fortunato e sono cambiato tantissimo".
Quando nell'agosto del 1991 si trova in Siberia con una spedizione sovietico-cinese, apprende la notizia del golpe anti-Gorbacëv e decide di raggiungere Mosca. Il lungo viaggio diventerà il libro "Buonanotte, Signor Lenin!", uscito nel 1992 anche in Germania e Gran Bretagna.
Dopo tre anni si stabilisce in India con la sua famiglia e [,] scrive il suo più grande capolavoro "Un indovino mi disse", pubblicato nel 1995.
Nel 1997 Terzani avverte i primi sintomi che porteranno alla diagnosi di cancro. Ad Orvieto gli viene conferito il prestigioso Premio Luigi Barzini all'inviato speciale.
Nel 2001 interviene nel dibattito sul terrorismo pubblicando "Lettere contro la guerra". A causa dei suoi contenuti onesti ma decisamente forti, il libro viene rifiutato da tutti gli editori di lingua anglosassone. Terzani affermava che "i fatti sono un velo dietro cui si nascondono le verità".
Nel 2002 inizia il "pellegrinaggio di pace" attraverso scuole e incontri pubblici per appoggiare la causa di Emergency "Fuori l'Italia dalla guerra" insieme a Gino Strada.
Come se sentisse l'avvicinarsi della sua ora, Terzani raccoglie tutti i suoi pensieri in un lungo diario, intitolato "La fine è il mio inizio": scritto nel 2004 verrà poi pubblicato nel 2006. Intanto l'autore muore nella sua casa sull'appennino pistoiese mentre le sue opere sono in ristampa.
Terzani si dimostra come una persona con una grande sete di conoscere e sapere, un entusiasmo verso il cambiamento e la pace.
La sua esperienza di vita lo accredita a livello internazionale tra i massimi conoscitori del continente asiatico, e tra i massimi sostenitori di un mondo di pace.
SteppenWolf