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Twilight

Twilight Ieri ho rivisto per la seconda volta il film di Twilight. Avevo letto il libro in inglese, con la scusa di esercitare la lingua ma con il secondo fine di capire che cosa ci fosse di magico in quelle pagine che fanno impazzire tanti ragazzi. Gli zaini nelle aule scolastiche sono pieni di scritte che ricordano i punti salienti: “E così il lupo si innamorò dell’agnello. Che agnello stupido. E che lupo pazzo e masochista”. Ma non sono solo i teenagers a impazzire: ho due amiche, lettrici accanite e dai gusti raffinati, che hanno divorato il libro in un giorno (notte compresa) e poi sono corse a comprare il seguito, ormai completamente rapite. Ma perché? Proviamo a capire, ripercorrendo le pagine di un bestseller che è già un classico.

Isabella (ma guai a chiamarla così: “Bella basta”, come dice lei) è una sedicenne che, cresciuta a Phoenix, si trasferisce a Forks: un paesino di taglialegna a nord di Seattle, nello Stato di Washington. Da uno Stato caldissimo ad uno in cui il sole non brilla mai e, quando si affaccia, lo fa attraverso strati di nuvole e nebbia. Eppure, Bella decide di partire: non si sente più a casa con la madre e il suo nuovo compagno, che vogliono girare gli USA e non possono farlo finché lei vive con loro. Ha voglia di raggiungere il padre, con cui non vive da tanti anni; e poi, secondo me, in qualche modo il Nord esercita su di lei un richiamo. Il suo cognome è Swann: il cigno, simbolo della mitologia nordica. La sua pelle è di un candore lunare, levigata e perfetta. Eppure Bella si sente sempre in difetto: è un po’ chiusa e timida, una frana negli sport di squadra, scoordinata, combina un sacco di disastri.

Ha paura di entrare nella nuova scuola, dove d'altronde riscuote da subito un certo successo sia tra le amiche che tra i ragazzi. Piace, forse proprio perché si mantiene sempre a una certa distanza: non si mescola al gruppo, partecipa con discrezione, non smania per farsi accettare.

C’è qualcuno, però, che sin dal primo giorno turba i suoi giorni e le sue notti. Un ragazzo bellissimo, dall’aspetto algido e statuario, che la tratta in un modo tanto scostante da minare la sua già fragile sicurezza. E’ Edward, Edward Cullen: appartiene a una famiglia straordinaria quanto lui, composta di due giovanissimi genitori adottivi e di fratelli e sorelle di una perfezione irreale: possibile che si sia accorto di lei? Ebbene sì: Edward è immediatamente attratto da Bella. Il suo profumo ha su di lui un effetto sconvolgente, gli fa venire voglia di toccarla, di prenderla per sé... di mangiarla, di succhiarle il sangue fino all’ultima goccia. Sì, perché Edward Cullins è un vampiro. Un vampiro tormentato, che odia la propria condizione e le si ribella. Lui non vuole essere un mostro! Tutta la sua famiglia è riuscita a sottrarsi al destino di nutrirsi di sangue umano limitandosi a succhiare quello degli animali: in questo modo possono sopravvivere, ma non sono mai completamente soddisfatti. Sono come esseri umani che si nutrano esclusivamente di tofu: mai completamente sazi. Controllarsi per loro è difficilissimo, ma in anni di allenamento hanno imparato a frenare l’istinto.

Così, Edward si innamora di Bella. E’ un amore violento, assoluto, addirittura doloroso: il vampiro deve sempre fare i conti con un desiderio fortissimo che potrebbe portarlo anche ad uccidere l’oggetto di tanta dedizione. Bella, a sua volta, cade in preda a una pasisone incontenibile: non ha più altro obiettivo, altro desiderio che stare accanto a questo ragazzo perfetto. Anche se le sue reazioni sono spesso inconsulte, anche se a volte è brusco e cerca in ogni modo di prendere le decisioni al posto suo, anche se dentro al fidanzato romantico e sempre pronto a soccorrerla si nasconde un vampiro, lei si fida di lui. Vorrebbe averlo con sé per l’eternità. Non le importa più la scuola, non vuole una vita normale. Per lei, esiste soltanto Edward, ad ogni costo.

Inizia così una storia d’amore al tempo stesso delicata e pericolosissima, fatta di fedeltà assoluta, di devozione e di struggimento, di una passione che rimane sempre viva e sul filo di una tensione erotica costante proprio perché insoddisfatta: Edward non vuole fare l’amore con Bella, ha troppa paura di perdere il controllo e di non riuscire a frenare il suo istinto predatorio. In tutto il libro, i due non si scambiano che qualche bacio. Ed ecco che gli adolescenti di oggi riscoprono la dolcezza e l’amore puro, in un mondo che li bersaglia di una sessualità esplicita e urlata.

Si gustano l’attesa e il brivido della scoperta, si promettono amore eterno, in barba al consumismo in cui sono cresciuti.
Divorano i libri.
Abbiamo capito perché Stephenie Meyer piace tanto? Io non sono ancora soddisfatto delle risposte che sono riuscito a darmi; in ogni caso, non posso che ringraziarla per aver dato a tanti ragazzi una nuova possibilità di sognare in grande.

SteppenWolf