La forza gravitazionale che tiene assieme le galassie è la stessa che lega una coppia? O i sentimenti umani sono soggetti a una fragilità che l’Universo non conosce? Questa sì che è una domanda. Di certo, però, ci sono persone che entrano a far parte dei nostri giorni portando una sostanza mai vista, che ti accende di una vita tutta nuova, proprio quando non credevi più. Questa volta, a scendere “dal cielo” è una bambina. Dallo spazio fa irruzione nella vita di un uomo con abitudini sregolate, che all’inizio pensa al dispetto di una donna che vuole soltanto metterlo alla prova.
Eppure qualcosa si fa strada dentro di lui: la aspetta, da quando sa che verrà non dorme più e prova un sentimento di enorme rispetto. Non vede l'ora che lei gli racconti della galassia da cui viene, del viaggio che ha fatto. E scommetto che Ginevra, la bimba di Gianluca, quando è sbarcata su questo pianeta gli avrà detto tutto, anche se magari non col linguaggio delle parole. Il rock di Grignani si fa morbido in questo pezzo, “Bambina dallo spazio”, tratto dall’album del 2005 “Il re del niente”.
La canzone che dà il titolo alla raccolta ci racconta la voglia di sentirsi importante, il primo in qualche cosa, non banale come un ammasso di parole senza consistenza, come un uomo qualunque che cammina in mezzo alla gente. Eppure, a pensarci bene, l’Universo stesso è proprio questo: niente e allo stesso tempo tutto, una polarità magnetica irresistibile tra gli estremi, come gli scacchi bianchi e neri nella copertina dell'album. Si tratta di tredici brani tra i quali spiccano pezzi originali, pregevoli sia per i testi che per la musica. Per esempio “La terra è un’arancia”, in cui il nostro pianeta, che non sempre abbiamo saputo rispettare, viene paragonato a questo frutto dolce, succoso, colorato. Il messaggio è lo stesso in “Una storia infinita”, brano dal ritmo allegro e pieno di vita: se il mondo è in armonia, tutto gira meglio. “Per star bene sulla terra ci conviene stare insieme, non far tra noi la guerra”!
Perché accontentarsi della propria piccola esistenza, quando si può diventare tutt’uno con l’Universo e lasciarsi avvolgere dalla sua inconcepibile grandezza? Si sente un respiro universale anche in canzoni apparentemente intimiste, come “Che ne sarà di noi”: un legame fra due persone si traduce in una domanda universale, senza risposta, su un destino su cui non abbiamo controllo, ma che non ci deve lasciare attoniti e spaventati. Perdendosi nel mare della vita ad un certo punto può succedere di incontrare finalmente sè stessi e quindi ritrovarsi. Si potranno allora spiegare le vele al vento e seguire il tracciato preciso scoperto sulla mappa.
SteppenWolf