Questa notte ho fatto un sogno strano. Ero nel mio letto che dormivo come al solito, mi pareva quasi di distinguere i miei lineamenti nel buio, come se mi vedessi dall'esterno. Poi ad un tratto ero in un prato, attorniata da una miriade di bambini, bambina io stessa. Sorridevo, ci facevamo piccoli dispetti, ci rincorrevamo. Non mancavano i ruzzoloni sull'erba, ci rialzavamo, ridendo di cuore. Quante storie inventate, quante avventure nello spazio e nel tempo, tutto possibile con i nostri poteri speciali!
Correndo per i prati, a un certo punto ci siamo imbattuti in una farfalla. Una farfallina semplice, con le ali bianche puntellate di nero, ma abbastanza grandi. Pareva non fosse più in grado di volare. Non avevamo voglia di andar via senza di lei, lasciandola lì sola senza il suo cielo, quindi siamo rimasti. Facendo attenzione a non toccarle le ali, per non farle male, l'abbiamo fatta salire sulle nostre dita e abbiamo cercato di farle da trampolino. Dopo vari tentativi, ha spiccato un piccolo volo e non l'abbiamo più vista: abbiamo fatto il tifo per lei!
Un albero, due alberi, un bosco intero... siamo entrati e abbiamo iniziato a girare. Che bello. Essere lì dentro, protetti dalla natura, lontani da tutte le cose regolamentate, soltanto noi.
Nel bosco c'erano tante strade e stradine, io mi divertivo a evitarle tutte e a seguire percorsi che non fossero già tracciati. Percepivo l'odore del muschio, il cinguettio delle cince e dei cardellini, un brusio come d'acqua che veniva da chissà dove. Quasi ipnotizzata, mi sono messa a seguirlo. La strada non era facile, i cespugli si intricavano sotto ai miei piedi, ma a un certo punto eccola, l'acqua era lì. Un ruscello, fresco e trasparente. Che voglia di bere... Mi sono chinata per bagnarmi le labbra, l'acqua era talmente lieve, quasi impalpabile... Quasi non sembrava reale...
Ed ecco, puff, mi sono svegliata. Di nuovo me stessa, di nuovo adulta, ma con una felicità nuova. La PollyAnna piccola è venuta a trovarmi. E' ancora intatta sotto le coltri della vita quotidiana, sotto i problemi che si ritrova ad affrontare ogni giorno, sotto i progetti e le paure che si accumulano negli anni. Dentro di me quella bambina che si stupisce di tutto è viva e vegeta, e mi fa dono ogni giorno di energie nuove. E' come una fonte alla quale posso attingere in ogni momento, se mi sento stanca o con le pile scariche. Ogni tanto perdo la capacità di stupirmi, la speranza è come un vetro appannato che non mi permette di vedere fuori. Allora provo a giocare, disegno con la mano sinistra, canto, esco a godermi il sole o un gelato. Se proprio non funziona mi rifugio nel mondo dei sogni, quelli fatti ad occhi aperti o quelli sognati dormendo. Allora quella bimba fa capolino, mi prende per mano e mi conduce. Io non so dove, mi fido e mi lascio guidare: sono sicura che sarà un luogo pieno di magia e incanto. Perché non venite anche voi?
PollyAnna
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